lunedì 30 aprile 2012

Dieta mediterranea, uno studio dell'Osservatorio di Nicotera mette in evidenza le cattive abitudini alimentari dei bambini e dei ragazzi calabresi

Questa mattina, in sala giunta, è stato presentato il lavoro di monitoraggio dell’obesità nei ragazzi in età scolare in Calabria, condotto dell’Osservatorio Dieta Mediterranea di Nicotera.
Insieme all’assessore Martino Porcelli (Ambiente) e al professor Pasquale Barbalace, coordinatore dell’Odimir (acronimo che sta per Osservarorio Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento), erano presenti Maria Rosaria Lentini e Antonina Pellegrino, le due ricercatrici vibonesi hanno realizzato l’importante studio, biologhe nutrizioniste dell’Università Tor Vergara di Roma, neo componenti del comitato dell’Odimir.
Il monitoraggio fa parte del progetto nazionale Mens sana in corpore sano, promosso congiuntamente dall’Università Tor Vergata di Roma, sezione di Alimentazione e nutrizione umana, e dall’Osservatorio di Nioctera, approvato dal Ministero delle Politiche agricole.
Quattro, essenzialmente, gli obiettivi dell’iniziativa:
  • stimolare l’attuazione delle normative nazionali e regionali che prevedono l’utilizzo di prodotti biologici nelle mense scolastiche;
  • generare nuovi mercati per i produttori locali bio, attraverso l’aumento della domanda nel settore della ristorazione scolastica con ricadute economiche e benefici per i produttori;
  • contribuire alla diffusione dei principi della Dieta Mediterranea Biologica per la prevenzione delle patologie legate a scorrette abitudini alimentari;
  • sostenere i sistemi produttivi che investono nelle risorse ecologiche e sulla rilocalizzazione dell’agricoltura con tutti i benefici intermedi di riduzione dei livelli di inquinamento e cambiamento climatico (azione ambientale).
Sono stati monitorati gli alunni, con relative famiglie, di cinque istituti comprensivi, uno per ogni provincia, ubicati a Nicotera, Cittanova, Lamezia, Cutro e Campora S. Govanni.
«Questo progetto - hanno spiegato le ricercatrici Lentini e Pellegrino - ha avuto  come obiettivo principale anche quello di valutare le diete dei bambini e di indirizzare la popolazione esaminata verso uno stile di vita più salutare in termini di corretta nutrizione, al fine di prevenire l’insorgere e la diffusione di malattie correlate alla malnutrizione, al sovrappeso e alla sedentarietà».
I bambini esaminati in Calabria sono stati 170, con le rispettive famiglie. Dall’indagine sul campo è emerso un dato molto preoccupante: nella nostra regione, e in generale nel sud Italia, ben il 50 per cento dei bambini in età scolare risulta in sovrappeso, quando non obeso, e circa il 30 per cento è diabetico. Mangiano in modo disordinato e prediligono il consumo fuori pasto di merendine ad alto potere calorico. La frutta come spuntino viene poco considerata, perché la scelta ricade principalmente su snack salati o dolci accompagnati quasi sempre da bevande zuccherate.
Per quanto riguarda lo stile di vita è emerso che i bambini praticano poca attività fisica, trascorrendo la maggior parte del tempo davanti a pc e videogiochi.
Le risposte ai questionari hanno evidenziato che si conosce poco la differenza tra i prodotti biologici e quelli convenzionali e il consumo di prodotti derivati da agricoltura biologica presenti nei supermercati spesso viene considerato di natura dubbia e più costoso.
Sono state anche valutate le mense scolastiche per quanto concerne l’utilizzo di prodotti provenienti da agricoltura biologica, ma il riscontro è stato negativo in quanto nessuna delle scuole considerate ha dichiarato di farne uso.
«Insomma - hanno sottolineato le due studiose - è chiaro che i nostri bambini mangiano male, e così le patologie cronico-degenerative aumentano in modo esponenziale in età adulta. È opportuno, quindi, investire sulla prevenzione, attuando progetti di educazione alimentare volti non solo ai bambini ma all’intera collettività, coinvolgendo le famiglie in modo tale da prevenire malattie come diabete, ipertensione, patologie coronariche e tumori, migliorando la qualità della vita e valorizzando la dieta mediterranea biologica». 
Dal canto suo, l’assessore Porcelli ha assicurato la disponibilità della Provincia per favorire la diffusione dei dati appena saranno pubblicati dal Ministero, promuovendo i risultati della ricerca nelle scuole Vibonesi, sensibilizzando così bambini, ragazzi e famiglie sull’importanza di un alimentazione sana.
Soddisfazione per l'importanza del progetto è stata espressa anche dall’assessore provinciale all’Agricoltura Domenico Crupi, che - sebbene non abbia potuto partecipare all’incontro di oggi - ha poi avuto modo di sottolineare la rilevanza di questa iniziativa, sia con riferimento allo sviluppo dell’agricoltura biologica che riguardo alla valorizzazione della Dieta mediterranea, quale patrimonio culturale e scientifico del Vibonese.
f.p.

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