giovedì 23 dicembre 2010

Personale, la delegazione trattante della Provincia avvia la stesura del nuovo contratto di lavoro decentrato

Un mese di tempo entro il quale giungere alla stesura e all’esecutività del nuovo contratto di lavoro decentrato.
È questo l’obiettivo che si è posto la delegazione trattante della Provincia, presieduta dal segretario generale dell’Ente, Francesco Marziali (foto), che questa mattina ha avviato i lavori di contrattazione con le rappresentanze sindacali.

In un clima di aperta collaborazione, determinato anche dall’approccio pragmatico adottato da Marziali, sono state esaminate nel dettaglio le novità di notevole rilievo introdotte recentemente dalla riforma Brunetta, che impone la rimodulazione contrattuale sulla base della nuova disciplina.

A rappresentare la parte datoriale, oltre al segretario generale della Provincia, c’era anche il dirigente del settore personale Gianfranco Comito, mentre, per quanto riguarda i sindacati, erano presenti Antonella Bianco e Luciano Brandi (Rsu Cgil), Filippo Curtosi (Csa-Cisal), Francesco Principato (Rsu Uil), Rocco Lo Presti (Rsu Ugl) e Aurelio Raniti (Cgil).

Al termine della riunione, è stato unanimemente sottolineato l’esito positivo dell’incontro, nel corso del quale è emersa una forte volontà sinergica tra l’Ente e le rappresentanze dei lavoratori.
edg

Palasport comunale di Ricadi, la Provincia si impegna a ristrutturare e collaudare l’impianto per la sua apertura attesa da 20 anni

Dopo quasi 20 anni d’attesa, costellati da intoppi burocratici di ogni tipo e inchieste della Corte dei Conti, il Palasport comunale di Ricadi (foto) sarà finalmente aperto.
È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato ieri tra Provincia e Amministrazione comunale, per la ristrutturazione e il collaudo della struttura.
Secondo l’accordo, la Provincia si è impegnata a stanziare circa 100mila euro (attraverso l’accensione di un m
utuo presso il Credito sportivo), finalizzati ai lavori di adeguamento infrastrutturale dell’impianto, curando anche la progettazione, le procedure di gara e di esecuzione dell’intervento.
L’iniziativa prende le mosse dal censimento delle strutture sportive presenti sul territorio provinciale, promosso a suo tempo dall’assessorato all’Impiantistica sportiva guidato da Gianluca Callipo, con il fine di ottimizzare l’utilizzo degli impianti esistenti e di recuperare quelli in disuso. Tra questi spicca il Palasport di proprietà del Comune di Ricadi, mai inaugurato per mancanza di collaudo e per la lunga vicenda giudiziaria che ne derivò.

Una soluzione positiva dell’annosa questione, attraverso l’intervento della Provincia, è stata
fortemente caldeggiata dal consigliere provinciale Aurelio Maccarone e dall’assessore Michelangelo Mirabello (foto), il quale - su delega del presidente Francesco De Nisi - ha siglato il protocollo d’intesa in rappresentanza dell’Ente.
«Questa struttura rappresenta la classica opera pubblica incompiuta che ora, finalmente, potrà essere consegnata ai cittadini - ha sottolineato Mirabello, a margine dell’incontro per la sottoscrizione del documento con il commissario comunale di Ricadi -. In brevissimo tempo contiamo di realizzare i lavori e collaudare l’impianto, destinato non soltanto alla fruizione da parte delle società sportive della zona, ma anche come palestra del vicino plesso scolastico».

Nell’ultimo Consiglio comunale prima dello scioglimento, infatti, su proposta del sindaco Domenico Laria, fu deciso di costruire un collegamento stradale diretto tra la scuola e il Palasport, proprio in prospettiva del suo utilizzo per le attività scolastiche.
Grande soddisfazione è stata espressa dal consigliere Maccarone, che ha definito questo intervento come «un sostegno concreto da parte della Provincia a favore della comunità di Ricadi».
edg

mercoledì 22 dicembre 2010

Turismo, consegnati i primi 19 attestati per l’abilitazione all’esercizio della professione di direttore tecnico di agenzia di viaggi

Sono stati consegnati oggi, dall’assessore al Turismo Gianluca Callipo e dal dirigente di settore Antonio Vinci, i primi 19 attestati per l’esercizio della professione di direttore tecnico di agenzia di viaggi, conseguiti da altrettanti candidati che hanno sostenuto gli esami di abilitazione indetti della Provincia.
Alcuni mesi fa, infatti, in seguito al trasferimento dalla Regione delle competenze in materia, l’Amministrazione provinciale ha istituito l’iter per il riconoscimento della figura professionale di direttore tecnico di agenzia di viaggi, prevista obbligatoriamente dalla normativa che disciplina il settore.
A seguire personalmente l’iter amministrativo che ha condotto all’emanazione del bando e allo svolgimento dei relativi esami, è stato l’assessorato al Turismo, che ha provveduto anche all’elaborazione del regolamento per l’esercizio di questa attività professionale, poi approvato dal Consiglio provinciale.

Molto selettivi i requisiti d’ammissione richiesti: oltre a essere residente in uno dei Comuni vibonesi, i candidati hanno dovuto dimostrare di aver prestato attività lavorativa in un’agenzia di viaggio per almeno tre anni, se in possesso di un diploma di scuola superiore, e per almeno sei mesi se in possesso di laurea in economia del turismo o titolo equipollente. Nessuna esperienza lavorativa, invece, era richiesta in caso di specializzazione post universitaria. Infine, tra i requisiti per accedere agli esami (consistenti in due prove scritte e una orale), era prevista anche la conoscenza di almeno due lingue straniere.

«La consegna dei primi attestati - ha affermato Callipo - ha rappresentato un importante momento amministrativo, non soltanto per le prospettive lavorative dei singoli candidati, ma anche per le conseguenze positive a favore del settore turistico locale, che ora può contare su nuovi professionisti regolarmente abilitati e, dunque, di comprovata competenza».
edg

giovedì 16 dicembre 2010

Il Consiglio provinciale approva il Piano di dimensionamento scolastico

Il Consiglio provinciale, presieduto da Francesco Miceli (foto) per l’assenza del presidente Giuseppe Barilaro, ha approvato questa sera all’unanimità il Piano di dimensionamento scolastico 2011.
Sulla questione ha relazionato l’assessore alla Pubblica istruzione Pasquale Fera, sottolineando il metodo concertativo che ha condotto alla redazione del documento, definito «l’atto più importante per la programmazione dell’offerta formativa sul territorio».
«La Provincia si è ispirata alla massima collaborazione possibile con tutti i soggetti coinvolti, riuscendo a raggiungere il risultato di un dimensionamento ottimale che non pregiudica alcuna autonomia scolastica», ha
spiegato Fera, ringraziando i sindaci, l’Ufficio scolastico provinciale, i sindacati e i dirigenti dei vari istituti per il contributo offerto all’elaborazione del documento.
In effetti, nelle riunioni concertative che hanno preceduto l’approdo in Consiglio, già era emersa una vasta condivisione per le scelte adottate.
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della giunta Francesco De Nisi, che ha sottolineato come la Provincia sia venuta incontro alle istanze del territorio, accogliendo nel piano di dimensionamento le decisioni assunte dai Comuni e deliberate dai rispettivi Consigli, rispettando così la loro autonomia in materia.
«La gran parte del lavoro relativo alla rimodulazione della popolazione scolastica era già stato svolto l’anno scorso - ha ricordato De Nisi -. Un riassetto che è stato dunque
sostanzialmente confermato, anche nei Comuni dove aveva sollevato polemiche e perplessità».
De Nisi ha poi colto l’occasione per lanciare l’allarme sul rischio che alcuni plessi montani vengano comunque soppressi dalla Regione. In particolare, il presidente della Provincia si è detto preoccupato in merito alla sorte del plesso di Cassari, frazione di Nardodipace, considerato dall’assessore regionale sottodimensionato, nonostante le peculiarità orografiche del territorio sul quale opera.
«Ho già annunciato alla Regione che mi batterò perché questa scuola non venga chiusa, affinché sia garantito il diritto allo studio a ragazzi che non hanno alternative possibili - ha detto De Nisi, citando le difficoltà di spostamento che caratterizzano la zona nel periodo invernale -. Chiedo a tutti, dunque, di aiutarmi in questa battaglia che non ha colore politico».
Un invito accolto esplicitamente dal consigliere Pdl Francesco Pititto, che nel suo intervento ha speso parole di apprezzamento per l’approccio concertativo adottato dalla Provincia e per aver coinvolto il Consiglio provinciale nell’approvazione del documento. Anche l’esponente dell’Udc, Francesco Bilotta, ha annunciato il suo giudizio favorevole prima della votazione finale che ha fatto registrare l’unanimità.
Tra gli scranni dell’opposizione, oltre a Pititto e Bilotta, erano presenti i consiglieri Rosi, Macrì, La Torre e Bertucci.
edg

Progetti integrati di sviluppo locale, avviata dalla Provincia la fase concertativa

È stata definita l’unica possibilità concreta di fruire a livello locale dei fondi europei, eppure la risposta dei sindaci vibonesi è stata sotto le aspettative. Soltanto 23 amministratori su 50, infatti, hanno partecipato oggi alla riunione convocata dalla Provincia per l’avvio della fase concertativa che dovrà condurre alla presentazione dei Progetti integrati di sviluppo locale (Pisl), a valere sul Por Calabria 2007-2013.
Complessivamente, al territorio vibonese sono stati destinati 52 milioni di euro per la reali
zzazione di interventi che spaziano dalla mobilità alla valorizzazione dei centri storici, dallo sviluppo dei sistemi turistici locali a quello dei distretti agroalimentari e rurali. Risorse preziose, soprattutto in un momento storico che vede le pubbliche amministrazioni in grandi difficoltà finanziarie e con poche chance d’investimento.
Obiettivo principale della riunione - convocata dal presidente della Provincia Francesco De Nisi e dall’assessore alle Attività produttive Paolo Barbieri (nella foto con l'assessore comunale Manfrida) - è stata la costituzione dei due Tavoli provinciali di partenariato (uno istituzionale formato da soggetti pubblici e l’altro socio-economico in rappresentanza delle categorie produttive), che dovranno coordinare la redazione e la presentazione dei Pisl.

«Apprezzo molto la sensibilità istituzionale di chi è qui oggi - ha affermato De Nisi in apertura dei lavori -. Spesso molti amministratori pubblici invocano a gran voce la concertazione, ma poi alla prova dei fatti disertano appuntamenti cruciali per la programmazione dello sviluppo del territorio. Bisogna comprendere che l’opportunità offerta dai Pisl non può essere sprecata. La Provincia farà la sua parte, ma è necessario che tutti mostrino più attenzione a questi temi».
Concetti ribaditi da Barbieri, che ha rimarcato come i Progetti integrati di sviluppo locale rappresentino l’unica possibilità di accedere ai fondi Por. «Occorre far bene e subito - ha affermato l’assessore provinciale -. Gli avvisi regionali saranno emanati entro marzo 2011 e la selezione dei progetti esecutivi avverrà entro maggio, per accedere poi ai finanziamenti a luglio».
Ruolo fondamentale di coordinamento e stimolo alla progettazione integrata lo avranno i Tavoli di partenariato, le cui competenze sono definite nella delibera regionale di riferimento, la 163 del 27 febbraio 2008, che richiama il protocollo d’intesa siglato a suo tempo tra Regione, Province, Anci e Uncem.
In particolare, il Tavolo istituzionale sarà formato da Provincia (presidente e assessore alla Programmazione territoriale), Comunità montane e Comuni (una sola rappresentanza per ognuna delle macroaree territoriali previste nel Piano territoriale di coordinamento provinciale); il Tavolo socio-economico, invece, sarà formato dai rappresentanti provinciali delle associazioni di categoria (commercio, industria e artigianato), degli ordini professionali e dei sindacati. Prevista, inoltre, una componete tecnica, decisa dalla Regione, che avrà il compito di supportare l’attività dei tavoli.
Prima della conclusione dei lavori, a rimarcare l’importanza dei Pisl e di un’azione sinergica che conduca alla loro presentazione, è stato l’assessore comunale di Vibo Valentia Nicola Manfrida, che ha confermato la piena sintonia tra Provincia e Comune: «Il ruolino di marcia non consente ritardi e dobbiamo stare attenti a non perdere l’occasione di sfruttare al meglio questa opportunità di finanziamento in un momento di bilanci così asfittici».
Al termine della riunione, per consentire ai vari soggetti che devono far parte dei Tavoli di partenariato di individuare e comunicare alla Provincia i propri rappresentanti, è stato deciso un nuovo incontro che si terrà entro la prossima settimana.
edg

martedì 14 dicembre 2010

Rischio neve e ghiaccio sulle strade, la Provincia raccomanda il rispetto dell’obbligo di catene a bordo

In vista delle nevicate che nelle prossime ore potrebbero intensificarsi nelle zone interne della provincia vibonese, l’Ufficio tecnico dell’Ente, su indirizzo dell’assessore alla Viabilità Giuseppe Barbuto, ha emanato un’ordinanza che, in presenza della relativa segnaletica, rende obbligatorio montare pneumatici da neve o, in alternativa, avere a bordo degli autoveicoli le apposite catene antislittamento.
L’ordinanza - che è stata trasmessa ai vari comandi delle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco e alle amministrazioni comunali - entrerà in vigore domani, mercoledì 15 dicembre, e sarà operativa fino al 31 marzo 2011.
«Non è soltanto una questione di sicurezza personale - ha spiegato Barbuto -, perché l’uso di questi strumenti assicura una maggiore transitabilità delle strade che possono restare bloccate dai mezzi in difficoltà, con conseguenze negative sulla viabilità nel suo complesso».

L’anno scorso la Provincia di Vibo Valentia è stata tra le prime in Italia ad adottare l’obbligo di pneumatici da neve o di catene a bordo.
edg

venerdì 10 dicembre 2010

Istituto Alberghiero, presentati i lavori di completamento della nuova sede destinata a diventare la scuola più grande della provincia

Una volta operativa sarà la scuola più grande della provincia vibonese, e già questo dato basta a rendere l’idea di quanto sia rilevante questo intervento nel settore dell’edilizia scolastica locale.
I lavori per il completamento dell’edificio che ospiterà l’Istituto Alberghiero di Vibo Valentia
(foto) sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa (foto sotto) tenutasi nell’area di cantiere, alla quale hanno preso parte il presidente della Provincia Francesco De Nisi, l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Barbuto, il sindaco della città capoluogo Nicola D’Agostino e il dirigente scolastico Carlo Pugliese. Presenti anche gli assessori provinciali Paolo Barbieri (che curò l’avvio dell’opera durante la precedente amministrazione), Gianluca Callipo e Domenico Antonio Crupi.
Il progetto prevede il completamento del corpo di fabbrica esistente e la costruzione di una nuova ala che ospiterà 4 cucine e la grande sala ristorante. Complessivamente, la scuola sarà dotata di 43 aule, 4 laboratori (2 di informatica, uno di chimica e uno di fisica), una sala bar e una sala ricevimento per i rispettivi corsi didattici, più una serie di locali adibiti a uffici amministrativi.
Il nuovo investimento ammonta complessivamente a 4 milioni di euro, stanziati nell’ambito dell’Accordo di programma quadro (Apq) sottoscritto con il ministero della Pubblica istruzione.
La fine dei lavori è prevista per giugno 2012, ma già dall’inizio del prossimo anno scolastico potrebbe essere possibile
utilizzare l’edificio principale per trasferirvi gli studenti.
«L’Alberghiero riveste una particolare
importanza nel contesto scolastico vibonese, proprio per le sue finalità formative in sintonia con la vocazione turistica del territorio - ha spiegato De Nisi -. L’obiettivo della Provincia, dunque, è valorizzare al meglio questa scuola, dotandola di una sede moderna ed efficiente che sia all’altezza delle aspettative di studenti e operatori del settore».
Il presidente, poi, ha sottolineato con particolare apprezzamento il clima di aperta collaborazione che si è instaurato tra Provincia e Comune, «una sinergia concreta e fattiva che punta al sodo senza pastoie burocratiche».
Spirito di collaborazione riscontrato anche nelle parole del sindaco, che ha ringraziato la Provincia «per questo regalo alla città capoluogo», promettendo di ricambiare in termini di servizi per gli studenti.
I massimi rappresentanti delle due amministrazioni, quindi, hanno ribadito la volontà di concentrare in località Cocari gli istituti di istruzione superiore della città, completando e attrezzando al meglio la cittadella scolastica.
«Un sogno che intendiamo realizzare - ha aggiunto dal canto suo l’assessore Barbuto -. Senza sottovalutare i meriti di chi ci ha preceduto, vogliamo dare una sterzata decisiva in direzione di questo ambizioso obiettivo, che con il completamento dell’Alberghiero sarà molto più vicino».
edg

martedì 7 dicembre 2010

Il presidente De Nisi scrive al Capo dello Stato: «Il film sul Risorgimento dimentica i patrioti calabresi»

Il film di Mario Martone, Noi credevamo, coprodotto dalla Rai in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dimentica i patrioti calabresi e offre allo spettatore un’interpretazione distorta della realtà storica.
È quanto denuncia il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, che ha investito della questione direttamente il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inviandogli una lettera nella quale evidenzia le lacune e le contraddizioni del lungometraggio, chiedendo un suo intervento sulla questione. In particolare, De Nisi sottolinea il ruolo di primo piano che Domenico Lopresti e Benedetto Musolino ebbero nel processo di unificazione, marginalizzato invece nel film (nella foto Toni Servillo nei panni di Mazzini).
Ecco il testo integrale della lettera scritta da De Nisi e inviata al Capo dello Stato:

«
Nella mia qualità di presidente della Provincia di Vibo Valentia, mi rivolgo a Lei per esprimere il profondo disappunto della comunità da me rappresentata, che è stata di recente resa vittima di una sorta di “esproprio” dei propri valori storico-culturali, concernenti l’attività dei patrioti risorgimentali che in questo contesto si formarono e da qui intrapresero la loro lotta per la Causa unitaria.
Intendo, in particolar modo, riferirmi a un recente film, Noi credevamo, ispirato all’omonimo romanzo di Anna Banti, al quale il Comitato Italia 150 ha concesso il proprio patrocinio ed il proprio sostegno economico, in aggiunta ai non irrilevanti contributi erogati da altri enti pubblici e dalla stessa Rai. La pellicola, che viene quotidianamente pubblicizzata nei vari programmi della rete nazionale e si pone, anche per l’autorevolezza dei patrocini ottenuti, come la rappresentazione cinematografica delle vicende storiche che condussero all’unificazione, oblitera, senza una valida ragione, l’azione dei patrioti, figli di questa terra, che a ogni cosa preposero il bene supremo della agognata Unità nazionale, patendo per tale ragione sofferenze e rappresaglie da parte dei Borbone.
È un dato inequivocabile che la vicenda rievocata nel film, quella realmente accaduta, narrata fedelmente dalla Banti, abbia avuto come attori i patrioti calabresi: tale è il protagonista Domenico Lopresti, originario di Pizzo Calabro e tale è Benedetto Musolino, fondatore della setta dei Figlioli della Giovane Italia, alla quale Lopresti era iscritto - distinta da quella del Mazzini - e che fu, come dice nelle Ricordanze lo stesso Luigi Settembrini, che vi prese parte, “l’unica Giovane Italia sparsa nel Regno”.
Invece, nella rappresentazione che ne dà il lungometraggio, tutto ciò non appare: la liberazione del Mezzogiorno diviene opera del Mazzini, che dall’estero riesce a
dirigere le gesta dei patrioti meridionali, senza lasciar trasparire che i predetti erano autonomi, spesso a lui contrapposti, e che proprio qui, nel vibonese, c’era l’epicentro della cospirazione nel Regno di Napoli: proprio a Pizzo fu concepita la setta fondata dal Musolino.
Gli eroi meridionali vengono rappresentati come meri emissari del Mazzini, una sorta di “sottoposti” che vanno su e giù per l’Italia e per l’Europa agli ordini del patriota genovese. Quel che di più indigna è che neppure tra questi “gregari” si sia trovato nel film un posto per i rivoluzionari calabresi.
Perché omettere la circostanza che il protagonista del romanzo della Banti (il Lopresti, nonno della scrittrice) era calabrese, e farlo invece diventare, nella rivisitata versione cinematografica, un campano?
Perché sottrarre alla Calabria la sua storia?
Mi rivolgo a Lei, Signor Presidente, perché, in quanto garante dell’Unità nazionale, con la Sua autorevolezza, voglia intervenire affinché venga ripristinata la verità, assegnando il giusto posto ai valorosi patrioti calabresi: la Calabria, terra natia anche di Giovanni Nicotera, Domenico Mauro, Francesco Stocco, Domenico Romeo, ha pagato un tributo pesante in vite umane per reagire alle persecuzioni borboniche e contribuire a realizzare, così, il sogno di una Patria unita e indipendente.

L’indignazione della mia comunità avverso questa non conforme rappresentazione di fatti e circostanze è ancora più forte, se si considera che questo messaggio raggiungerà, a breve, milioni di telespettatori, che non saranno resi edotti, forse neppure a mezzo di didascalie, del contributo effettivamente dato alla Causa nazionale da questa Terra, già vituperata per una sorta di patetico “luogo comune”.
Auspico, pertanto, che attraverso il Suo autorevole intervento venga posto rimedio
a questa erronea rappresentazione della storia di questa Regione, che non si rassegna a ricoprire un ruolo marginale nella vita del Paese, alla cui unificazione, libertà e indipendenza ha contribuito con profonde sofferenze ed immani sacrifici».
edg

lunedì 6 dicembre 2010

Diciannove progetti di sviluppo sostenibile ispirati alla salvaguardia ambientale e alla valorizzazione delle risorse territoriali

Diciannove progetti che spaziano dalla mobilità ecosostenibile all’utilizzo di combustibili puliti, dal recupero dei centri storici al monitoraggio antinquinamento, dalla promozione delle risorse naturalistiche alla valorizzazione dei prodotti tipici.
Sono questi gli esiti del seminario di simulazione partecipativa tenutosi nell’aprile scorso (foto), basato sul metodo European Awareness Scenario Workshop (Easw), promosso dalla Commissione europea e organizzato nell’ambito del Forum ambientale per lo sviluppo sostenibile, su iniziativa della Provincia di Vibo Valentia, in collaborazione con la Regione Calabria e la Fondazione per la formazione, innovazione, emersione locale e disegno del territorio (Field).
I progetti, frutto dell’attività svolta da gruppi di lavoro formati da rappresentanti della società civile e del settore pubblico, sono stati presentati questa mattina nel corso della riunione del Forum ambientale, tenutasi nella sala consiliare della Provincia. All’incontro hanno preso parte l’assessore provinciale all’Ambiente Martino Porcelli, che coordina l’iniziativa, il responsabile Field, Salvatore Barresi, e il direttore tecnico della fondazione, Onofrio Maragò.
Da segnalare la scarsa partecipazione dei sindaci vibonesi, nonostante sul tavolo ci fossero idee di sviluppo ecosostenibile elaborate ipotizzando scenari futuri riferiti all’anno 2020, tutte finanziabili nell’ambito delle misure specifiche previste dal Por-Fesr 2007/2013.

«Un lavoro, quindi, che non si esaurisce nella mera ipotesi progettuale - ha spiegato Porcelli - ma è finalizzato alla concreta attuazione degli interventi proposti. Il denominatore comune è rappresentato dall’obiettivo di salvaguardia ambientale in tutte le sue possibili declinazioni».

Tra le idee presentate, infatti, figurano anche progetti per la produzione di biogas da rifiuti, per l’utilizzo delle energie rinnovabili attraverso il riciclo degli scarti industriali, per la creazione di circuiti enogastronomici attraverso la riqualificazione dei centri storici.

Non mancano, poi, progetti per la promozione dell’educazione ambientale nelle scuole, per la valorizzazione del patrimonio naturalistico, per il rilancio delle risorse alimentari più tradizionali, per la bio-architettura attraverso l’uso di materiali edilizi ecologici, per lo sviluppo integrato della fascia costiera (progetto denominato Vivibile, elaborato dalla Nautilus e già oggetto in passato di numerosi approfondimenti per la sua vasta articolazione).
Il prossimo passo è la costituzione di un tavolo tecnico presso l’assessorato regionale all’Ambiente per la definizione degli investimenti da destinare ai singoli interventi.

Clicca QUI per saperne di più.
Clicca QUI per scaricare direttamente le schede progettuali in formato pdf.
edg

venerdì 3 dicembre 2010

Lunedì la presentazione dei progetti di sviluppo sostenibile elaborati nell’ambito del Forum provinciale sull'ambiente

Lunedì 6 dicembre, nella sala consiliare della Provincia, con inizio alle ore 9.30, verranno illustrati gli esiti del seminario di simulazione partecipativa tenutosi nell’aprile scorso e basato sul metodo European Awareness Scenario Workshop (Easw), promosso dalla Commissione europea e organizzato nell’ambito del Forum ambientale per lo sviluppo sostenibile, su iniziativa della Provincia di Vibo Valentia e in collaborazione con la Regione Calabria e la Fondazione per la formazione, innovazione, emersione locale e disegno del territorio (Field).
In quell’occasione, i partecipanti al seminario - rappresentanti della società civile e del settore pubblico - vennero invitati a elaborare progetti di sviluppo sostenibile del territorio vibonese, ipotizzando scenari futuri riferiti all’anno 2020. Il lavoro svolto in questi mesi, attraverso la costituzione di gruppi di lavoro, ha dato vita a 19 schede progettuali che saranno presentante nell’appuntamento di lunedì.
«Si tratta di elaborati molto interessanti che fanno perno sulla difesa dell’ambiente e sulla crescita ecosostenibile del territorio - spiega l’assessore provinciale all’Ambiente Martino Porcelli, che coordina l’iniziativa -. Il fine di questo forum, dunque, è tracciare linee di sviluppo condivise, che rappresentino una sintesi tra pubblico e privato e che siano capaci di attirare investimenti grazie alle misure d’intervento specifiche previste dal Por Calabria 2007/2013».
All’incontro prenderanno parte, tra gli altri, il presidente della Provincia Francesco De Nisi, l’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano e il rappresentante della Field, Salvatore Barresi.
edg

La Provincia accoglie l’appello delle imprese artigiane e prevede un iter veloce per il rilascio dell’autorizzazione in materia di emissioni

Raccogliendo l’appello delle organizzazioni di categoria, la Provincia promuove una procedura semplificata per il rilascio dell’autorizzazione che consente le emissioni in atmosfera a impianti produttivi a ridotto impatto inquinante.
Pochi giorni fa, Cna, Confartigianato e Casartigiani hanno sollevato il problema legato ai tempi lunghi della procedura ordinaria prevista dalla legge per il rilascio dell’autorizzazione per le emissioni in atmosfera, che rientra nelle competenze della Provincia.
In particolare, i rappresentanti delle imprese artigiane - prendendo spunto dalle recenti operazioni di controllo condotte dai carabinieri del Reparto operativo ecologico (Roe), che hanno riscontrato in molte aziende locali la mancanza dei necessari permessi - hanno chiesto alla Provincia l’adozione di soluzioni che potessero consentire alle imprese di mettersi in regola nel più breve tempo possibile.

Da qui la decisione della giunta De Nisi, su proposta dell’assessore all’Ambiente Martino Porcelli, di autorizzare il dirigente di settore ad adottare la procedura semplificata a favore delle aziende a ridotto inquinamento atmosferico.

In pratica, a fronte dei 150 giorni previsti per ottenere l’autorizzazione specifica, subordinata alla contestuale presentazione di un cospicuo numero di nulla osta rilasciati dai diversi enti competenti in materia (Arpacal, Asp, Vigili del fuoco, Capitaneria di porto), oggi, chi ne farà richiesta, potrà ottenere il via libera entro 45 giorni, ottenendo un’autorizzazione generale. Più bassi anche gli oneri a carico del richiedente, pari a 100 euro, rispetto ai 150 euro previsti per la procedura ordinaria.
L’adozione di questo iter veloce è consentito esplicitamente dalla normativa che regola la materia (il Testo unico sull’ambiente, decreto legislativo 152/06), che per specifiche attività a basso impatto, qualora l’autorità competente per il rilascio lo ritenga opportuno, prevede la possibilità di un’autorizzazione di carattere generale.
A titolo d’esempio, tra le imprese che potranno beneficiare della procedura semplificata, ci sono le officine per la riparazione e la verniciatura di carrozzerie, le tipografie, i panifici, i mobilifici, i laboratori di ceramica, i caseifici.
«In questo modo, nel rispetto della legge e della salvaguardia ambientale, offriamo alle piccole imprese un aiuto pratico che consentirà loro di mettersi in regola senza subire gravosi ritardi produttivi - ha spiegato Porcelli -. Ovviamente questo non significa minori controlli, ma soltanto maggiore celerità per un iter burocratico che, nella sua previsione ordinaria, può rappresentare un ostacolo per molte aziende. Entro mercoledì della prossima settimana, dunque, le imprese interessate potranno ritirare, presso gli uffici provinciali del Settore ambiente, i moduli per richiedere l’accesso alla procedura semplificata».
edg

martedì 30 novembre 2010

Consiglio provinciale, approvato l’assestamento del Bilancio 2010

Il Consiglio provinciale ha approvato questa sera l’assestamento del Bilancio 2010 e ratificato la convenzione con l’Aci per la gestione dell’Imposta provinciale di trascrizione (Ipt).
In apertura dei lavori il consigliere Francesco Pititto ha preso la parola a nome del gruppo Pdl spiegando i motivi dell’assenza degli altri esponenti del proprio partito (tra gli scranni dell’opposizione erano presenti soltanto Renato Arone, Gianfranco La Torre e Barbara Citton), adottata come forma di protesta. In particolare, Pititto ha rimproverato alla presidenza del Consiglio provinciale i tempi stretti avuti a disposizione per consultare la documentazione relativa all’ordine del giorno, essendo stata depositata e messa a disposizione dei consiglieri soltanto venerdì scorso.
Un lasso di tempo considerato insufficiente dai consiglieri di minoranza, sebbene abbia configurato i tre giorni d’anticipo sulla seduta previsti dal regolamento. A sostegno di questa protesta, dunque, anche Pititto, Arone e La Torre hanno abbandonato la seduta.

Alla questione ha replicato il presidente del Consiglio Giuseppe Barilaro, rimarcando il rispetto del regolamento e ricordando che il sabato successivo al deposito dei documenti, i collaboratori del suo ufficio - sebbene non in servizio - si sono messi a disposizione dei consiglieri qualora avessero voluto comunque consultare la documentazione.
Irregolarità sono state escluse anche dal segretario generale dell’Ente, Francesco Marziali, che ha rimarcato la correttezza della procedura e la disponibilità del personale.
Si è dunque passati all’assestamento di Bilancio, illustrato dall’assessore al ramo Pasquale Fera (foto).
In particolare, la rimodulazione contabile si è resa necessaria, oltre che per alcuni fondi regionali in entrata relativi alle competenze trasferite alle Province, anche per l’incremento del Fondo di riserva dell’Ente per un importo di circa 270mila euro.

Molto critico l’intervento del consigliere Barbara Citton, che ha parlato di «conti in apparenza inoppugnabili dietro i quali, però, si nascondono situazioni poco chiare». In particolare, la rappresentante dell’opposizione ha espresso forti dubbi sull’incremento del Fondo di garanzia (la cui costituzione è imposta dalla legge, affinché sia possibile per gli Enti locali affrontare spese urgenti e impreviste).
«Siamo al 30 novembre e ormai i giochi in materia di bilancio dovrebbero essere conclusi - ha detto Citton - eppure il fondo di garanzia è stato rimpinguato in maniera considerevole. Il mio sospetto è che la Giunta voglia evitare il controllo del Consiglio usando liberamente questi fondi per fini discrezionali».
Parole alle quali ha replicato l’assessore, spiegando che l’entità del Fondo di garanzia è stabilità anch’essa dalla legge e non può eccedere il 2 per cento del bilancio né essere inferiore allo 0,30 per cento. «Abbiamo soltanto operato per rispettare la norma e adeguare il Fondo a ciò che prescrive la legge», ha affermato Fera, ricordando che non è possibile per la Giunta eludere la funzione di controllo esercitata dal Consiglio, visto che anche le spese eventualmente affrontate con le risorse del fondo determinano variazioni di bilancio che vengono sottoposte all’Assemblea.

È stata poi la volta di Sergio Rizzo, che ha elogiato l’attività svolta da Fera e criticato aspramente l’assenza dei consiglieri di minoranza, definendola strumentale.
Infine, è stata la volta del vice presidente Francesco Miceli, che - annunciando la propria astensione - ha chiesto al consigliere Citton maggiore coerenza nelle proprie prese di posizione.

Al termine l’assestamento di Bilancio è passato con il solo voto contrario di Citton.
Unanimità, invece, per l’affidamento all’Aci della gestione dell’Imposta provinciale di trascrizione.
edg

Lectio magistralis del prefetto Latella agli studenti del Liceo scientifico: «La ‘ndrangheta si sconfigge con il risveglio delle coscienze»

Sensibilizzare le nuove generazioni, trasmettendogli l’alto valore della cultura della legalità, rappresenta la condicio sine qua non per debellare la criminalità organizzata ed avviare un percorso strutturale di crescita e sviluppo del nostro territorio.
Questa una delle idee di fondo più significative emerse nel corso della lectio magistralis su Legalità e Territorio rivolta
ai ragazzi del Liceo scientifico “G. Berto” di Vibo Valentia dal prefetto Maria Luisa Latella.
L’iniziativa, tenutasi nella sala consiliare della Provincia di Vibo Valentia, è stata promossa e moderata dalla giornalista Stella Pagano, responsabile dei progetti formativi e delle relazioni istituzionali del Liceo scientifico di Vibo Valentia, ed ha visto coinvolti, tra gli altri, anche il presidente della Provincia Francesco De Nisi, il sindaco della città capoluogo Nicola D’Agostino e la dirigente dell’istituto Maria Silvestro, che nei loro interventi introduttivi hanno manifestato tutta la loro stima nei confronti del prefetto Latella.
In particolare, De Nisi ha esaltato la valenza formativa di questa iniziativa, sottolineando il valore di una lectio magistralis affidata ad un prefetto, «che non si limita ad enunciare principi, ma supporta le
proprie parole con fatti e azioni concrete».
Dal canto suo, il sindaco D’Agostino ha esortato ad aver fiducia: «La lotta contro la criminalità organizzata si può vincere, perché come diceva Falcone, la mafia, come tutte le cose della vita, ha un inizio e una fine». Sulla stessa lunghezza d’onda, la dirigente scolastica Silvestro, che ha rimarcato la «capacità di ascolto e di condivisione dei problemi del territorio da parte del prefetto Latella».
«Sono calabrese e mi sento, quindi, particolarmente legata a questa realtà territoriale, molto simile a quella in cui sono nata, cresciuta e vissuta - ha affermato il prefetto, in apertura del suo intervento -. Un’identità che accresce la responsabilità dalla quale mi sento gravata. Per sconfiggere la criminalità organizzata occorre innanzitutto un risveglio delle coscienze e maggiore partecipazione alla vita della comunità. Soltanto collaborando, facendo rete, diventiamo più forti. La ’ndrangheta, dunque, si sconfigge istaurando una sinergia autentica tra tutte le forze sane della società».
Il prefetto ha poi richiamato la necessità di puntare sulla cultura «primo baluardo contro ogni forma di malaffare».
Maria Luisa Latella si è detta comunque «fiduciosa che le cose poss
ano cambiare». «La gente comincia a ribellarsi - ha affermato - e la ‘ndrangheta ha paura di questo. Lo snodo della vicenda calabrese è tutto in questo elemento di rigetto. È un percorso lungo e difficile, ma siamo sulla strada giusta. Per raggiungere il risultato non occorrono atti di eroismo, ma un cambio di mentalità contro la filosofia del “farsi i fatti propri”, senza curarsi delle conseguenze. Un atteggiamento che a volte è una forma di inconsapevole complicità, altre una sorta di “favoreggiamento”».
Considerazioni che hanno condotto alla conclusione: «Chi si assoggetta alla criminalità non è libero - ha rimarcato il prefetto -. Voglio bene a questo territorio, lo sento mio e pertanto, se grazie a questo nostro incontro, sarò riuscita a lasciarvi
anche una sola parola che vi faccia riflettere, potrò ritenermi soddisfatta. Abbiate fiducia in voi stessi. Fiducia nei vostri insegnanti. Fiducia nelle istituzioni. Affrontate la vita con coraggio, non accettando compromessi. Parlate alle vostre coscienze ed allora la nostra Calabria cambierà davvero».
Parole sentite che hanno suscitato il significativo applauso della sala gremita dagli studenti del Liceo scientifico e che - ha chiosato a fine incontro Stella Pagano - «rappresentano uno spiraglio di luce che illumina il percorso di cambiamento intrapreso delle nuove generazioni calabresi».
p.p.

lunedì 29 novembre 2010

Dimensionamento scolastico, il nuovo piano frutto di un’intensa concertazione suscita consensi unanimi

Il piano di dimensionamento scolastico elaborato dalla Provincia incontra il consenso di amministratori comunali, sindacati e dirigenti scolastici, che questo pomeriggio hanno partecipato alla nuova riunione di concertazione, prima che il documento approdi all’esame del Consiglio provinciale e venga così trasmesso nella sua versione definitiva alla Regione per l’approvazione finale.
Il risultato raggiunto dalla Provincia è frutto di un intenso lavoro concertativo promosso nelle ultime settimane dal presidente Francesco De Nisi e dall’assessore alla Pubblica istruzione Pasquale Fera, che oggi hanno tirato le somme del lavoro svolto, illustrando finalità e articolazione del nuovo dimensionamento, ispirato sostanzialmente alla volontà di consolidare l’organizzazione esistente.
D’altronde, già nella precedente riunione del 5 novembre scorso, De Nisi aveva detto chiaramente di puntare alla conferma della rete attuale, salvaguardando il diritto allo studio dei ragazzi ed evitando la soppressione di autonomie scolastiche. La Provincia, dunque, pur nella necessità di dover comunque procedere alla rimodulazione, così come imposto dalle norme in materia (a cominciare dal dpr 233/98) e dalle direttive della Regione, è riuscita a trovare la quadra, proponendo un nuovo piano di dimensionamento che ricalca quello in vigore ed è condiviso da tutti i soggetti coinvolti.
All’incontro di questo pomeriggio hanno partecipato anche il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale, Vito Primerano, il funzionario regionale Sonia Talarico e il presidente del Consiglio scolastico, Mario Iozzo.
L’assessore Fera, nell’esporre le linee generali del piano di dimensionamento, ha rimarcato l’obiettivo primario perseguito dalla Provincia, «cioè assicurare i maggiori benefici alla popolazione scolastica, anche in considerazione delle peculiarità orografiche del Vibonese, ricorrendo alle deroghe possibili ed evitando soppressioni e accorpamenti di istituti per mantenere viva la scuola sul territorio».

Clicca QUI per scaricacare il nuovo Piano di dimensionamento scolastico in formato pdf.

edg

sabato 27 novembre 2010

"Consumi attenti e responsabili": il convegno della Provincia in occasione della settimana europea sulla riduzione dei rifiuti

Riduzione dei rifiuti, riuso dei materiali, raccolta differenziata e riciclaggio: questi i temi principali dell’incontro-dibattito dedicato ai “Consumi attenti e responsabili”, tenutosi questa mattina nella sala consiliare della Provincia di Vibo Valentia.
Il seminario rientra nelle iniziative attuate dall’assessorato provinciale all’Ambiente, organizzato in concomitanza alla Settimana europea per la riduzione dei rifiuti e promosso dal Dipartimento regionale all’ambiente, dalla cooperativa Nautilus e Labtervibo.

«Sensibilizzare i cittadini sul tema dello smaltimento dei rifiuti è uno degli obiettivi della nostra amministrazione. È necessario, infatti, che la società diventi più responsabile nei confronti dell’ambiente e acquisti la consapevolezza che le scelte quotidiane di ciascuno influiscono sullo sviluppo del territorio». Cosi Martino Porcelli, assessore provinciale all’Ambiente, ha aperto i lavori, ai quali hanno partecipato anche alcuni amministratori comunali del Vibonese.

All’incontro hanno preso parte Lorenzo Passaniti, direttore tecnico della Nautilus, e Nicola Tucci, architetto ed esperto in materia di riduzione dei rifiuti. I relatori (foto) hanno messo in evidenza le priorità nel settore dello smaltimento, a cominciare dall’esigenza di tutelare l’ambiente da un eccessivo inquinamento, pena una minore qualità dei prodotti agricoli e la mancata salvaguardia delle risorse naturali.

«La buona gestione dei rifiuti dipende non solo dall’efficienza degli impianti di smaltimento - ha ribadito Passaniti -, ma principalmente dalla collaborazione dei cittadini. È indispensabile mettere in atto anche piccoli accorgimenti, che pur non stravolgendo lo stile di vita, contribuiscono al mantenimento di un ambiente sano e pulito».

L’accento, dunque, è stato posto sulla necessità di incrementare e consolidare la raccolta differenziata, «che purtroppo viene ancora considerata come una possibile alternativa da lasciare alla libera scelta dei cittadini - ha evidenziato Tucci -, mentre dovrebbe rappresentare una pratica ineludibile nell’ambito di una gestione integrata dei rifiuti che consenta lo smaltimento dei materiali già differenziati».

Il dibattito è stato arricchito dagli interventi di sindaci e assessori, alcuni dei quali hanno rimarcato le problematiche territoriali che si riscontrano in questo settore.
In particolare, l’attenzione si è posata sull’esigenza di diminuire i rifiuti riducendo prima di tutto il consumo usa e getta, promuovendo una filosofia di produzione che metta sul mercato articoli già predisposti al riciclo e coinvolgendo maggiormente i cittadini, rendendoli pienamente consapevoli del proprio ruolo nell’ambito di un sistema efficiente di smaltimento dei rifiuti.
s.i.

venerdì 26 novembre 2010

Viabilità, interventi per 4 milioni di euro all’insegna della sicurezza. Il presidente De Nisi: «Un nuovo modo di concepire la mobilità su strada»

Una sorta di rivoluzione della viabilità provinciale, un nuovo modo di concepire la mobilità su strada ispirata innanzitutto alla sicurezza prima ancora che alla velocità.
Così il presidente della Provincia Francesco De Nisi ha descritto una serie di interventi progettati dall’Amministrazione, che verranno realizzati sulle strade 522 (che si dipana lungo la costa), 606 (che dalla città capoluogo conduce allo svincolo autostradale di Sant’Onofrio) e 17 (che dall’aeroporto militare arriva sino a Tropea).

Le opere - per un importo complessivo di circa 4 milioni di euro, già tutte appaltate e di imminente avvio - sono state illustrate oggi, nel corso di una conferenza stampa (foto) alla quale, oltre a De Nisi, hanno partecipato anche l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Barbuto, ed i tecnici provinciali che hanno elaborati i progetti.

Gli interventi in questione consistono principalmente in una serie di rotatorie in prossimità degli incroci a maggior rischio, che rallenteranno i mezzi in transito, smistando i flussi di traffico lungo i vari innesti stradali.
Grande importanza verrà data alla segnaletica orizzontale e verticale, nonché alla realizzazione di dissuasori che avranno lo scopo di ridurre la velocità dei veicoli (bande rumorose, isole spartitraffico, marker rifrangenti per indicare il senso di marcia). Inoltre, è prevista la costruzione di percorsi pedonali e di piste ciclabili (di particolare rilevanza quella che verrà allestita sulla 606, dove è frequente incontrare ciclisti). Gli interventi verranno integrati con il rifacimento del manto stradale, la posa in opera di nuovi guard rail e la segnaletica turistica.

Tra le numerose opere programmate, da segnalare in particolare la realizzazione di una grande rotatoria all’incrocio che dalla 606 conduce alla zona industriale di Maierato.

«La Provincia intende rivoluzionare all’insegna della sicurezza la viabilità sulla rete stradale di propria competenza - ha rimarcato De Nisi -, mutuando a questo scopo tecniche costruttive e di regolazione del traffico già adottate con successo nelle principali regioni del nord Italia e, prima ancora, nel resto d’Europa. Questo non vuol dire una riduzione media dei tempi di percorrenza, che al contrario possono addirittura migliorare, ma significa limitare la velocità, prima causa di incidenti, nei tratti e negli innesti che presentano più rischi».
Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Barbuto, che ha sottolineato la competenza professionale con cui sono stati redatti i progetti, ringraziando l’Ufficio tecnico per l’attività svolta. «Una capacità professionale di altissimo livello, che è sintomo di un ente che sa lavorare con efficienza - ha affermato -, nonostante i luoghi comuni che spesso imputano al personale della pubblica amministrazione una scarsa produttività».
edg

giovedì 25 novembre 2010

Istituito a Vibo Valentia il Centro provinciale antiviolenza rivolto alle donne vittime di soprusi

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, questo pomeriggio è stato presentato il protocollo d’intesa tra l’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia e il Centro di accoglienza “La Casa di Marta” per l’istituzione del Centro antiviolenza donne (Cad), che sarà allestito nella sede di via XXV Aprile, nella città capoluogo.
All’incontro con i giornalisti (foto) hanno preso parte Pasquale Fera, assessore provinciale alle Politiche sociali, Vincenzina Perciavalle, consigliera provinciale di Parità, monsignor Giuseppe Fiorillo, rettore del duomo di San Leoluca, e Caterina Patania, responsabile del progetto.
«I servizi assistenziali rientrano negli obiettivi prioritari della nostra amministrazione - ha sottolineato Fera -, per questo abbiamo deciso di collaborare al progetto, finalizzato a prevenire stati di emarginazione e favorire il reinserimento sociale delle donne in difficoltà, con particolare attenzione alle vittime di maltrattamenti e violenza. L’obiettivo è quello di costituire un servizio di aiuto e supporto che favorisca la tutela della donna sia in ambito lavorativo che in quello familiare».
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati gli obiettivi del protocollo di intesa, che prevede un ampliamento dei servizi già attivi sul territorio, tramite l’impiego di personale qualificato, con specifiche competenze psicoterapeutiche.
È prevista, dunque, l’erogazione di servizi, a cominciare dalla consulenza psicologica e l’assistenza legale, fino all’accoglienza nella struttura di donne in stato di difficoltà e al loro reinserimento sociale.
«La legislazione regionale è all’avanguardia in questo campo - ha affermato Perciavalle -, poiché la Calabria è una delle sette regioni italiane ad avere una legge a favore dei centri antiviolenza. Il protocollo di intesa presentato oggi può favorire, quindi, l’accesso ai fondi regionali, al fine di ottimizzare le strutture provinciali e renderle rispondenti alle esigenze della società».
Monsignor Fiorillo è intervenuto per rimarcare la disponibilità e lo spirito di servizio che animano gli operatori che partecipano al progetto: «La Casa di Marta opera da anni sul territorio vibonese e da oggi darà sostengo anche al Cad. Il Centro aiuterà le donne vittime di violenze a ritrovare coraggio e speranza, a prendere consapevolezza del fatto che non sono sole, ma ci sono persone pronte ad ascoltarle e aiutarle. A tale scopo si offrirà un servizio di assistenza telefonica 24 ore su 24».

I relatori hanno evidenziato la peculiarità del progetto, che intende adottare una metodologia di rete territoriale, usufruendo della collaborazione con le istituzioni e le associazioni di volontariato.
Ad illustrare alcuni obiettivi è stata Caterina Patania: «Contrastare ogni forma di discriminazione e lavorare insieme per l’affermazione dei diritti umani e dell’integrità psicofisica della popolazione femminile rientra negli scopi di questa iniziativa. Infatti, è prevista la collaborazione attiva con i servizi sociali e le forze dell’ordine, al fine di garantire al meglio la tutela delle donne che hanno subito maltrattamenti e soprusi».
s.i.

Distretto rurale, l’assessore Barbieri sollecita la Regione affinché avvii la fase concertativa

L’assessore provinciale alle Attività produttive Paolo Barbieri ha scritto una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra, per sollecitare l’avvio della fase di concertazione sulla proposta di istituzione del Distretto rurale, denominato “&ViVa” e promosso dalla Provincia di Vibo Valentia.
A distanza di circa 9 mesi dalla trasmissione alla Regione del relativo fascicolo, infatti, ancora non ci sono stati riscontri, nonostante le rassicurazioni offerte a suo tempo.

Nella missiva, Barbieri ricorda che la domanda è stata acquisita dal protocollo dell’assessorato regionale il 5 febbraio scorso e in occasione di un successivo incontro, al quale parteciparono lo stesso Trematerra e il vice sindaco del Comune di Vibo Valentia, «era stato assunto l’impegno di affrontare la questione ed avviare le procedure entro poche settimane».
«La mia insistenza - continua l’amministratore provinciale rivolto al collega della Regione – è generata dalle valutazioni politiche personali e dalla volontà istituzionale di considerare l’ambito rurale ed il settore agroalimentare particolarmente rilevanti, non solo per l’economia vibonese, ma per l’intera Calabria. Sono certo che concorderà con tale valutazione posta nell’ambito dei corretti rapporti tra i diversi livelli istituzionali, considerato che il suo ruolo le consente una visione unitaria dello sviluppo regionale e vorrà da subito dare un personale contributo all’effettiva costituzione del Distretto, come già avvenuto in altre realtà calabresi, quale strumento per il raggiungimento degli indifferibili obiettivi di crescita e di sviluppo delle attività produttive ed in particolare del settore agricolo».

Infine, la conclusione: «Assai poco serve programmare sui territori se poi non si costruiscono le sinergie e le concertazioni necessarie per dare unitariamente le risposte che la Calabria aspetta, non solo nelle buone volontà ma anche nella capacità di realizzare fatti concreti».

A sottolineare l’ampio coinvolgimento del progetto, è bene ricordare che alla proposta di distretto rurale hanno già aderito i Comuni di Acquaro, Arena, Capistrano, Cessaniti, Filadelfia, Filandari, Francavilla Angitola, Francica, Limbadi, Maierato, Mileto, Monterosso Calabro, Nicotera, Pizzo, Pizzoni, Polia, Rombiolo, San Calogero,San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, San Nicola da Crissa, Sant’Onofrio, Serra San Bruno, Soriano Calabro, Tropea, Vallelonga, Vazzano, Vibo Valentia,Zaccanopoli, Zambrone, Zungri, nonché la Comunità montana delle Serre. Tra i partner anche Aiab, Arpacal, Dipartimento di Tossicologia dell’Università Magna Grecia, Cia, Confagricoltura, Nautilus, Slow Food, Arssa–Cesa 10 di Vibo, Associazione movimento difesa cittadino, Cogal, Coldiretti, Icea, Legambiente, Osservatorio Dieta Mediterranea e Vibo Sviluppo.
edg

Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, sabato alla Provincia l’incontro dibattito “Consumi attenti e responsabili”

Promuovere tra i cittadini una maggiore consapevolezza sulle necessità di ridurre la quantità di rifiuti prodotti e diffondere, quindi, un’adeguata cultura di rispetto dell’ambiente.
Questo il principale obiettivo della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti (European Week for Waste Reduction), che è partita sabato 20 novembre e si concluderà domenica 28 novembre.
All’iniziativa, promossa dall’Unione Europea, ha aderito anche l’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia che, in collaborazione con il Dipartimento regionale all’Ambiente, la cooperativa Nautilus e Labtervibo, ha organizzato l’incontro dibattito Consumi attenti e responsabili che si terrà, sabato 27 novembre, alle ore 10:30, nella sala consiliare della Provincia.
«È nostra intenzione essere parte attiva nella promozione di azioni virtuose che mirino a una drastica riduzione della produzione di rifiuti - ha affermato in proposito l’assessore provinciale all’Ambiente Martino Porcelli -. Intendiamo, quindi, sulla scia delle politiche che l’Unione Europea sta adottando a riguardo, imprimere anche nel Vibonese un’azione amministrativa attenta e consapevole del fatto che esiste una stretta connessione tra la riduzione dei rifiuti e lo sviluppo sostenibile del territorio».
p.p.

martedì 23 novembre 2010

L’assessore Pasquale Fera replica all’ex consigliere regionale Antonio Borrello: «Attacchi qualunquistici scaturiti dalla sua frustrazione»

L’assessore provinciale Pasquale Fera (foto) replica alle dichiarazioni dell’ex consigliere regionale Antonio Borrello, che ha espresso dure critiche nei confronti delle scelte attuate dal presidente della Provincia Francesco De Nisi, che ha recentemente rimodulato la composizione della giunta.
«I toni usati da Borrello sono inusuali per un politico che si definisce moderato - afferma Fera -. L’ex consigliere regionale, pur non avendo nessuno a rappresentarlo in Consiglio, dispensa lezioni di coerenza politica e rivendica tra le righe un posto nell’esecutivo provinciale a discapito di chi, come me, esprime invece una precisa rappresentanza politica, essendo il coordinatore provinciale dell’Api, che ha un suo esponente nella maggioranza che sostiene De Nisi. Frustrato dalle scelte del presidente, dunque, Borrello spara ad alzo zero nel vano tentativo di delegittimare politicamente queste decisioni, e per conseguire il suo obiettivo non si fa scrupolo di scadere nelle offese personali parlando di assessori nominati alla stregua di “gatti” e “cavalli”, dando fondo al più usurato qualunquismo. Da un politico della sua esperienza - continua Fera - mi sarei aspettato una reazione diversa, magari critica, ma comunque costruttiva. Il presidente De Nisi ha fatto le sue scelte, dettate innanzitutto dalla volontà di rilanciare l’azione dell’Ente che guida e chiamando a questo scopo amministratori esperti. Borrello ne prenda atto e si metta l’animo in pace, perché attacchi così virulenti screditano soltanto chi li pone in essere, soprattutto quando fa parte della stessa area politica dei suoi presunti bersagli, alimentando il sospetto che l’unico risultato che si prefigge sia quello di delegittimare un’Amministrazione che lavora con impegno. Senza dubbio il suo giudizio sull’attività dell’Ente, oggi così critico, sarebbe stato molto diverso se ad essere chiamato in giunta fosse stato lui o chi per lui».
edg

Solidarietà, presentata l’edizione 2010 della Giornata della Colletta alimentare

«Il banco alimentare è un’iniziativa molto importante che esprime molteplici significati. Infatti, non ha solo la funzione di donare un aiuto pratico a chi è nel bisogno, ma ha anche una valenza educativa, perché insegna e divulga il valore della solidarietà tra i cittadini». Così Antonello Murone, responsabile provinciale della Fondazione Banco Alimentare, ha aperto ieri il convegno di presentazione della quattordicesima edizione della Giornata nazionale della Colletta alimentare, in programma sabato 27 novembre.
All’incontro - tenutosi nella sala consiliare alla presenza di numerosi rappresentanti delle associazioni di volontariato, nonché degli studenti delle scuole superiori che partecipano al progetto “La scommessa della solidarietà” - hanno preso parte, oltre a Murone, il direttore regionale della Fondazione, Gianni Romeo, il rettore del duomo di San Leoluca monsignor Giuseppe Fiorillo e l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Pasquale Fera.
«La Fondazione Banco Alimentare è attiva in Calabria dal 1996 - ha spiegato Romeo - e nella provincia di Vibo Valentia contiamo sulla collaborazione di 35 associazioni di volontariato, che sabato prossimo si attiveranno presso i supermercati locali per raccogliere alimenti donati dai cittadini, che verranno poi distribuiti a differenti strutture caritative, dai centri d’accoglienza alle mense dei poveri».

A incoraggiare i cittadini affinché aderiscano alla colletta alimentare è stato monsignor Fiorillo: «Aiutare il prossimo è un’esperienza che arricchisce non solo chi riceve, ma anche colui che dona. Comprare alimenti da devolvere ai poveri è un’azione che crea coesione sociale perché rafforza la solidarietà tra le persone, ma è anche un gesto di alto valore cristiano, perché educa alla carità e diffonde i principi dell’amore e della pietà».

Nel corso del convegno i relatori hanno evidenziato la necessità di aumentare l’efficacia di progetti e iniziative che operano nel sociale, illustrando il crescente bisogno di aiuto da parte di numerose famiglie, soprattutto in Calabria, che risulta la regione più povera d’Italia. Inoltre è stato illustrato, tramite un video e alcune testimonianze da parte di volontari, l’alto valore formativo e umano di attività come quella del Banco Alimentare.

«In periodi di crisi come quello che sta attraversando la nostra società - ha affermato dal canto suo l’assessore Fera -, ci troviamo di fronte ad un crescente bisogno di iniziative finalizzate alla solidarietà. Il numero delle famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà sta aumentando e diviene urgente la necessità di operare concretamente e in maniera efficace, anche tramite la collaborazione tra cittadini e istituzioni».
Infine, l’amministratore provinciale ha incoraggiato i promotori del progetto, esaltando gli aspetti solidaristici della manifestazione, ed ha esortato i cittadini a partecipare numerosi all’iniziativa.
L’appuntamento, dunque, è per sabato prossimo, quando in 8.100 supermercati italiani si terrà l’edizione 2010 della Giornata della Colletta alimentare. Su scala nazionale, sono circa 110mila i volontari impegnati che inviteranno le persone a donare alimenti a lunga conservazione che saranno distribuiti a oltre 8mila strutture caritative convenzionate con la Rete Banco Alimentare, che aiuta un milione e mezzo di persone in stato di bisogno.

Scarica QUI la lista della spesa da portare con te
s.i.


sabato 20 novembre 2010

Pesca e risorse acquatiche, si punta ad una filiera di qualità per la costituzione del Polo di Innovazione vibonese

«La realizzazione di una filiera alimentare della pesca che coniughi innovazione, qualità e competitività è un obiettivo molto allettante, soprattutto in un territorio come quello vibonese che già esprime in questo settore esperienze di eccellenza. L’auspicio, dunque, è che il sistema imprenditoriale riesca a sfruttare al meglio l’opportunità offerta dal Polo di Innovazione».
Così l’assessore provinciale alla Pesca Domenico Antonio Crupi, che ha partecipato oggi - nell’hotel Cala del Porto di Vibo Marina - alla prima riunione pubblica (nella foto il tavolo dei relatori) per la costituzione del Polo di Innovazione vibonese dedicato alle risorse acquatiche e alla filiera alimentare della pesca.
L’iniziativa è stata organizzata da Vibo Sviluppo e dalla società cooperativa Nautilus, in qualità di soggetti promotori locali di questo importante strumento di crescita economica.

I Poli di Innovazione, finanziati nell’ambito del Por 2007/2013, si concretizzano in raggruppamenti d’imprese indipendenti e di organismi di ricerca attivi in un particolare settore o territorio, che operano per stimolare processi innovativi, garantendo il coordinamento tra i diversi attori coinvolti.
«Il Polo assegnato alla provincia di Vibo Valentia rappresenta una preziosa opportunità sia per il tessuto economico locale che per l’intera regione - ha spiegato Marinella De Grano, amministratore delegato di Vibo Sviluppo, in apertura dei lavori -. Il piano, infatti, è finalizzato a organizzare e integrare le infrastrutture di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica nel settore delle risorse acquatiche, con lo scopo di rendere più competitive le aziende. In tale prospettiva, Vibo Sviluppo si pone come soggetto capace di sintetizzare le varie realtà locali per identificare risorse da investire, attraverso progetti unitari e strategici».
L’importanza di un alto grado di collaborazione tra gli attori coinvolti è stata rimarcata anche da Raffaele Greco, presidente della Nautilus, che ha sottolineato la necessità di una forte sinergia tra le imprese locali al fine di concretizzare un efficace progetto di filiera alimentare nel settore individuato. «Per raggiungere questo scopo e aderire al Polo di innovazione - ha detto - è necessaria l’adesione di almeno 15 imprese locali attive nel settore della pesca. Un’occasione, dunque, che non va sprecata, perché può favorire efficacemente la promozione dei prodotti locali e la realizzazione di una rete di imprese capaci di rappresentare insieme un marchio di qualità sul mercato».

Interazione tra le imprese e gli organismi di ricerca, utilizzo in comune di attrezzature e infrastrutture, scambio di esperienze e conoscenze, trasferimento di tecnologie, messa in rete delle informazioni: questi i principali vantaggi per le imprese che costituiranno la filiera e si aggregheranno al Polo di Innovazione, illustrati da Alfredo Fortunato, economista e rappresentante di Contesti, società di politiche per la ricerca.

Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, anche Nicola D’Agostino, sindaco di Vibo Valentia, Giuseppe Bonanno, presidente del Consorzio per lo Sviluppo Industriale, Paolo Restuccia, presidente di Vibo Sviluppo, e Pippo Callipo, noto imprenditore del settore.
Quest’ultimo ha focalizzato l’attenzione sulle problematiche cui vanno incontro le aziende che decidono di collaborare in un progetto di filiera: «Sarebbe necessario superare l’individualismo di ogni singola impresa per realizzare un’aggregazione che porti reali vantaggi economici al territorio vibonese. In questa prospettiva, il Polo di Innovazione è un’opportunità per favorire la collaborazione tra le imprese e per avviare una maggiore interazione con le istituzioni».

s.i.