sabato 12 settembre 2009

Inizia la scuola: il messaggio dell'assessore Maria Salvia a genitori, alunni e docenti

In occasione dell’avvio ufficiale del nuovo anno scolastico, previsto per lunedì 14 settembre, l’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Maria Salvia (nella foto), ha voluto esprimere il proprio augurio di buon lavoro ad alunni e docenti.
Ecco il testo del messaggio:

«L’inizio del nuovo anno scolastico è un momento emozionate e carico di significati, che rappresenta da sempre un importante giro di boa nella quotidianità di tantissime famiglie.
Genitori, alunni, docenti, dirigenti ed operatori scolastici avviano insieme un cammino che durerà molti mesi, nel corso dei quali tutti saranno chiamati ad esprimere massimo impegno per la riuscita di un percorso didattico ed educativo che punta all’obiettivo più ambizioso di qualsiasi contesto sociale libero e democratico: la formazione dei più giovani,
intesa non soltanto come crescita culturale, ma anche come sviluppo sano della persona e della sua individualità.
In quest’ottica, l’insegnamento è una vera e propria missione, che dovrebbe godere di quel rispetto istituzionale e di quella considerazione legislativa, che però, purtroppo continua a perdere a causa di scelte politiche infauste che stanno depauperando uno dei maggiori patrimoni culturali del Paese, la Scuola, appunto. Basti pensare ai drastici tagli di fondi che puntualmente vengono fatti passare per riduzione di costi inutili.
Allo stato attuale, infatti, ci ritroviamo con classi sempre più numerose a fronte di uno sfoltimento selvaggio del corpo docente. Il ripristino della figura ormai superata del maestro unico nella scuola primaria, ad esempio, appare più come un pretesto per ridurre senza remore il numero di insegnanti, piuttosto che una metodologia didattica di successo. Era così negli anni ’50 del secolo scorso, ma oggi appare davvero anacronistico e controproducente affidare ad un unico insegnante il percorso formativo di un’intera classe, soprattutto in considerazione del background culturale e delle competenze tecnologiche dei ragazzi, anche dei più piccoli. Un bagaglio di conoscenze, quello degli alunni di qualunque grado, che non può prescindere da una altrettanto considerevole specializzazione degli insegnanti.
Invece, per motivi squisitamente economici e finanziari, si è preferito scardinare le certezze qualitative della scuola dell’obbligo italiana, unanimemente riconosciute in tutto il mondo, per promuovere una riforma che rappresenta un vero e proprio ritorno al passato. Senza contare il venir meno dei diversi modelli relazionali su cui l’alunno poteva contare.
Insomma, una sorta di licenziamento di massa, che ha già determinato la perdita di migliaia di posti di lavoro per altrettanti insegnanti che non hanno trovato e non troveranno spazio nelle graduatorie del ministero. A farne le spese, alla fine, sono sempre gli alunni che si vedono sottrarre importanti opportunità formative.
Non posso essere che solidale, dunque, con i numerosissimi docenti rimasti senza lavoro, gli stessi che in queste ultime settimane hanno espresso la propria frustrazione di fronte a scelte così scellerate. Fortunatamente, il Vibonese può contare su un dimensionamento scolastico che ha limitato notevolmente i danni, evitando conseguenze più drastiche nella diminuzione del numero di insegnanti, come invece è avvenuto in altre province calabresi.
Un punto fermo, quello posto con il dimensionamento promosso mesi fa dall’Amministrazione provinciale in ottemperanza alla normativa vigente, che ci fa guardare a questo nuovo anno scolastico con più fiducia e serenità, ma che ovviamente non può arginare del tutto le conseguenze negative della nuova legislazione nazionale.
Nonostante le difficoltà, comunque, resta ancora fortemente radicata nel corpo docente la consapevolezza della propria cruciale funzione. Una consapevolezza che in territori come quello vibonese è ancora più profonda, perché il contesto ambientale del Mezzogiorno impone a chi forma i giovani di andare oltre il normale adempimento dei propri doveri, per intercettare e alimentare quella voglia di riscatto dalla quale può venire un futuro davvero migliore.
In questa prospettiva di rinnovamento e di crescita civile, auguro a tutti i ragazzi, alle loro famiglie, ai docenti, ai dirigenti e al personale scolastico un anno ricco di soddisfazioni e di successi, nella certezza che la tanto vituperata Scuola meridionale saprà ancora una volta dare prova della propria forza e capacità».
edg

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